FORMAZIONE PAXARMATA
VOCE: FELICE ALTAROCCA
CHITARRA: MARCO SALES
BASSO: BEZ YORKE
BATTERIA: MICHELE GISONNI
Inizio attività: 2015
Dischi prodotti in studio finora: MAMHILAPINATAPAI ed EUROSPLEEEN. da una chat wapp
- Ciao Felice. Come stai?
- Felice: Tutto bene, grazie.
Mi fa piacere. Allora Felice, parlando del vostro primo disco, cosa significa il nome “Mamhilapintapai“? - Felice: Significa “Guardare negli occhi una persona aspettando che ti dica quello che tu vuoi che ti dica“. È una parola di una popolazione indigena della Terra del Fuoco.
- Bello.
- Felice: Sì, bellissima.
- Che brani contiene il primo disco?
- Felice: L’eterno padre, Arancia Metalmeccanica, S’ì fosse foco (cover De Andrè, da una poesia di Cecco Angiolieri), Normal Bates, Il lavoro rende schiavi, Spaisà, Il dissidente, Boiati.
- I testi Felice li scrivi tutti tu, giusto?
- Felice: Sì, in perfetta solitudine.
- Veniamo alla formazione: siete sempre stati voi quattro o è cambiata nel tempo?
- Felice: È sempre stata la stessa, fatta eccezione per il batterista che abbiamo cambiato. Il nostro primo batterista Andrea Marazzi ora è un ottimo tatuatore, e il suo posto l’ha preso Michele.
- Ti va di parlarmi di Eurspleen?
- Felice: Certo, Eurospleen l’abbiamo registrato nel 2017 allo Studio Nero, a differenza del precedente che abbiamo fatto tutto “in casa”. Contiene 5 pezzi: Eurospleen, Subconscio, Carlo, Oblio, e Deja vu.
- Cos’è lo Studio Nero?
- Felice: È uno studio che nel 2017 e anche negli anni precedenti era abbastanza frequentato. Se non erro lì fu registrato il primo disco di Calcutta.
- Per quanto riguarda la parte musicale, chi la scrive?
- Felice: Non ci sono vere e proprie composizioni, nasce tutto in maniera collettiva da spunti di Bez e Marco.
- Quindi in modalità Jam-Session, diciamo?
- Felice: Si, esatto. E quando prendono un senso cerchiamo di dargli una forma di canzone con testo eccetera.
- Per quanto riguarda la genesi dei testi: hai una linea di lavoro precisa? Come ti lasci ispirare?
- Felice: Possono nascere da concetti che mi girano in testa, magari da anni. O anche da fascinazioni. Dai suoni delle parole. Talvolta mi sono divertito anche a dare un senso a puri collage di parole: il testo pare segua un filo logico invece è pura architettura. Possono avere una tematica sociopolitica, anche se mi piace metterci dentro sempre un po’ di ironia e di lirismo, quindi direi che sono psicologico-sociali. E ovviamente devono contenere qualche enigma, qualche gioco di parole, qualche “chicca” che magari vedo solo io, tipo i fotogrammi subliminali nei film.
- Hai un brano preferito, che ti sta più a cuore?
- Felice: Ce ne sta uno tra le cose nuove che stiamo facendo, ma tra quelle già fuori… Spaisà! Il testo parla dello spaesamento esistenziale, e gioca col titolo del film “Paisà” di Rossellini.
- Quindi al momento cosa state preparando di nuovo?
- Felice: Abbiamo 6/7 pezzi. Ne vorremmo mettere su perlomeno il doppio, per sceglierne un po’ e fare il disco. Ma col Covid stiamo andando molto lenti.
- Come genere vi definite Alternative/rock?
- Felice: Sì, direi che può andare.
- Quanti live avete all’attivo, se si può fare una stima?
- Felice: 74 in totale.
- Tutti a Roma o anche fuori?
- Felice: Fino ad oggi la maggior parte a Roma, ma anche qualcosa nei dintorni come Ferentino, Albano, Velletri, Sutri.
- Qual è il locale che ti manca più in assoluto?
- Felice: Le Mura, e il New Rockness ad Albano.
- Felice, io ti ringrazio, per oggi è tutto. Salutami gli altri componenti del gruppo, e speriamo di poterci vedere al più presto sotto ad un palco.
- Felice: Grazie, a presto.