venerdì, Aprile 26, 2024
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Informazione a senso unico per i giornalisti in Ucraina ?

La revoca degli accrediti giornalistici ai due giornalisti italiani Andrea Sceresini e Alfredo Bosco da parte del Servizio di Sicurezza Ucraino

di Furio Capozzi

Da due giorni i giornalisti Italiani Freelance, collaboratori anche della Rai oltre che di diverse altre testate giornalistiche, Andrea Sceresini e Alfredo Bosco, sono stati oggetto di revoca dell’accredito giornalistico, indispensabile per entrare in Ucraina e di messa a disposizione del servizio di sicurezza ucraino SBU, senza alcun interrogatorio ancora svolto e con l’impossibilità di uscire di casa senza rischiare un arresto immediato.

Andrea Sceresini

Sono sconosciute al momento le motivazioni ufficiali della revoca dell’accredito e del sostanziale fermo. Certo è che l’Ordine dei giornalisti italiano ha chiesto un immediato intervento da parte della Farnesina per la risoluzione della situazione e per una richiesta di chiarimenti. Da indiscrezioni emerse sembrerebbe che i due giornalisti sarebbero stati considerati ‘collaboratori del nemico’ se non addirittura ‘spie dei Russi’ .

Alfredo Bosco

Al momento del sostanziale fermo i due si trovavano sul fronte di guerra di Bakhmut che si trova nell’Est dell’Ucraina, area dove nelle ultime settimane si sono visti i più aspri scontri dall’inizio della guerra con perdite da parte delle truppe russe di quasi 800 unità al giorno. da una intervista telefonica con i due giornalisti, nelle concitate operazioni antecedenti alla revoca dell’accredito giornalistico, ci sarebbero una serie di articoli pubblicati nel 2014 e nel 2015 in relazione ai fatti di guerra accaduti nello stesso periodo nel Donetsk e Lugansk, e questo li renderebbe automaticamente collaborazionisti della Russia. In un post su Facebook Andrea Sceresini avrebbe scritto: ”Chissenefrega se i nostri ‘amici’ separatisti nel 2016 ci hanno persino sbattuto in galera, regalandoci la prima e unica notte dietro le sbarre della nostra vita. Chissenefrega se da un anno seguiamo la guerra da questa parte, spesso a rischio di prenderci un proiettile addosso. Chissenefrega se a ottobre il sottoscritto è stato in Siberia, fingendosi un turista, per raccontare il malcontento che c’è dall’altra parte”.

L’Avvocato Alessandra Ballerini www.alessandraballerini.com

L’Avvocato dei due , Alessandra Ballerini ha pubblicato una nota sulla testata Articolo 21in cui spiegava :”Di fatto questa accusa, totalmente infondata, si traduce in una gravissima violazione del diritto di informazione e in un rischio concreto per la sicurezza dei miei Assistiti. La sospensione degli accrediti – che erano stati regolarmente rilasciati nel marzo 2022 – comporta  infatti l’impossibilità di muoversi liberamente nel Paese, specie nelle zone vicino al fronte, e il rischio concreto di essere arrestati al primo posto di blocco”. L’unica notizia ufficiale comunicata ai due, continua la legale, sarebbe quell’ipotetico interrogatorio al quale i due sarebbero stati sottoposti da parte dello Sbu.” Sceresini qualche mese fa, come accennava nel post, aveva scritto un servizio sulle proteste dei Russi nei confronti del regime e della guerra, nella regione della Siberia, proprio per replicare alla gia’ presenti critiche anticipate rispetto alle sue presunte posizioni filo-russe. Certamente la politica della Ucraina nei confronti della libera informazione, per quanto parzialmente giustificata da una guerra sul territorio nel pieno della sua virulenza, pone la questione della informazione verso l’esterno. Anche solo la paventata minaccia di revoca di accrediti e minaccia di arresto nei confronti dei giornalisti non allineati alla politica della censura interna Ucraina, è un grave problema, specie in un momento in cui gli stati di appartenenza di giornalisti censurati, stanno investendo miliardi di euro in finanziamenti pubblici per fornire armi al popolo Ucraino.

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Furio Capozzi
Furio Capozzihttp://www.atenapress.online
Managing Editor di Atena Press
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