di Giovanni Armando Costa
Il termine inglese Animal Hoarding (to hoard=accumulare, accaparrare,ammucchiare) definisce la patologia di chi accumula nella propria abitazione un elevato numero di animali, prevalentemente cani e gatti ma anche pappagalli e rettili, animali selvatici, esotici e specie di allevamento, senza riuscire a fornire loro una adeguata assistenza.
Gli animali ammassati in poco spazio, privi di adeguate condizioni igieniche e malnutriti sviluppano problemi di salute e sofferenza psichica.
Prima di prendersi la responsabilità di tenere in casa un animale è necessario valutare attentamente la propria situazione e la possibilità di ospitarne uno per un lungo periodo.
Gli animali non sono oggetti che possono essere rimessi al loro posto dopo l’uso. Avere in casa un animale significa dedicargli tempo e garantirgli salute: cure veterinarie, cibo, ambiente di vita confortevole, adeguate condizioni igieniche.
Recentemente ho sentito l’espressione “Se avessi la casa più grande, adotterei tanti cani e gatti. Adoro gli animali e non potrei farne a meno”.
Lavorando nel Servizio di Igiene Pubblica della Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, ho potuto però constatare come la presenza di un solo animale non correttamente accudito può determinare dei seri problemi igienico sanitari all’interno di una abitazione.
Inconvenienti igienici che nelle case dei soggetti che soffrono della patologia dell’Animal Hoarding sfociano in condizioni di degrado estremo con escrementi che contaminano arredi e superfici in tutti i locali, letto e cucina compresi. Gli accumulatori di animali vivono in situazioni di isolamento sociale, possono essere di sesso maschile o femminile ma prevalentemente si tratta di donne che vivono sole. Sono soggetti che sviluppano un particolare attaccamento agli animali che diventa desiderio di averne un numero sempre maggiore.
Esseri a cui salvare la vita, indifesi e bisognosi di aiuto: così vengono percepiti gli animali da chi soffre di questo disturbo che se ne occupa però con atteggiamenti sbagliati. Pensa di agire per il bene degli animali ma quando sono tanti li costringe a vivere in piccoli ambienti, privi di idonei spazi ed in condizioni igieniche precarie. Se l’accumulatore è anche privo di risorse economiche agli animali non sono garantite nemmeno le necessarie cure veterinarie ed i bisogni alimentari.
Cercare di essere troppo comprensivi con queste persone o cercare di giustificare i loro comportamenti equivale a diventare complici di un meccanismo che arreca danno agli animali, all’accumulatore e ad eventuali suoi conviventi. Gli accaparratori di animali se non vivono soli costringono anche gli altri componenti del nucleo familiare, che possono essere anziani o minori, a vivere nelle stesse condizioni di degrado. Accumulare animali è un comportamento che provoca sofferenze a degli esseri viventi; gli animali che vivono in queste condizioni sono denutriti, si ammalano e spesso muoiono di stenti.
E’ utile saper riconoscere il problema e segnalarlo alle autorità competenti dice Caterina Costa, psicologa dell’associazione nazionale Mondoconsumatori numero verde 800 600 890, che possono offrire terapie al paziente e cure veterinarie agli animali .
Nel territorio di Milano le segnalazioni di casi di accumulo di animali possono essere inviate all’indirizzo e-mail infoaccumulatori@ats-milano.it o telefonicamente al numero 02-8578.7670 e sono trattate dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica congiuntamente al Dipartimento Veterinario della ATS di Milano coinvolgendo se necessario anche l’unità tutela animali della Polizia Locale.