mercoledì, Novembre 29, 2023
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La pretesa degli ambulanti della Capitale

Il blocco della città' degli ambulanti che non vogliono che sia messa a gara la licenza come previsto dalla direttiva Bolkestein

Ieri abbiamo assistito ad uno spettacolo che sarebbe stato tipico negli anni 70, anni in cui le rendite di posizione imperversavano: gli ambulanti (commercianti ambulanti) della Capitale hanno bloccato le strade con i loro furgoni con l’intento di portare alla evidenza il loro presunto diritto alla detenzione della licenza di venditori ambulanti, sine die, ovvero senza una scadenza, come se ne fossero i proprietari, e quindi nella pretesa che il Comune di Roma Capitale non proceda alla preannunciata messa al bando delle licenze pubbliche che oramai da sempre, sono detenute dagli stessi soggetti che, a volte ne dispongono liberamente vendendole oppure affittandole. Alla base dello scontro c’e’ la direttiva Europea 2006/123/CE, altrimenti conosciuta come direttiva Bolkestein, dal nome del commissario europeo per il mercato interno della Commissione ‘Prodi’ che ha curato e sostenuto questa direttiva che quindi per semplicità’ viene indicata con il suo nome. La direttiva e’ stata emanata nel 2006 e prevede il fatto che il mercato europeo, o meglio, in questo caso, l’accesso al mercato europeo debba essere piu’ libero e deregolamentato possibile, a partire dalle attività’ di servizi, fino alle attività’ relative al commercio appunto. Sono state previste alcune deroghe relative a servizi svolti per la tutela dello stato oppure per la tutela di determinate fasce sociali deboli. Infatti la direttiva non riguarda la eliminazione dei monopoli che rimangono ma riguarda il libero accesso alle attività’, tra le quali quella del libero commercio, oppure, nel caso di un commercio che prevede un numero massimo di operatori, il fatto che la assegnazione di tali licenza debba avvenire per gara e non possa essere trasferita privatamente, come invece e’ venuto fino ad ora in Italia, ma soprattuto nella Capitale. La questione della libera circolazione dei servizi e del commercio e’ direttamente collegata con la crescita economica della Comunione europea ma, chiaramente, configge con gli interessi privati degli attuali detentori delle licenze di commercio ambulante che, credevano, visti i tempi trascorsi, che la licenza fosse di loro proprietà’ e non una concessione pubblica soggetta ad ovvie rotazioni sulla base di gare di assegnazione. Va precisato comunque che la direttiva in questione e’ una direttiva quadro e non entra nel dettaglio della esecuzione di questa agevolazione di accesso al commercio ed ai servizi nell’ambito comunitario, che comunque sono demandati alla politica. i punti fondanti sono 3:

L’ex commissario europeo Frits Bolkestein

1-Eliminazione degli ostacoli alla liberta’ di stabilimento

2-eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi

3-instaurazione della fiducia reciproca tra gli stati membri.

Sulla base di queste normative e sulla base del blocco delle strade della Capitale, nelle quali e’ rimasta imbottigliata il sindaco Raggi, e’ stato preannunciato dalla stessa che “questo ricatto sara’ punito” e che “i bandi di assegnazione a gara delle licenze saranno pronti entro il 2021”. Vedremo cosa intende il Sindaco della Capitale e cosa faranno gli ambulanti che non hanno intenzione di recedere nelle rendite di posizione acquisite da anni di stasi nel libero accesso al commercio.

1 commento

  1. Il nostro stato ha un modo particolare di attenersi alle direttive comunitarie. Le applica precisamente con le categorie deboli e le rimanda con se stesso. L’Italia all’interno della
    Comunità europea sembra sempre più un vaso di coccio tra vasi di ferro di manzoniana memoria.

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