mercoledì, Aprile 24, 2024
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IL chitarrista di oggi, tra valvole e digitale

RUBRICA “IL CHITARRISTA DI OGGI” N1

La botta sul palco, l’orecchio che fischia, la sensazione di sentirsi dietro le spalle l’aria che viaggia e che ti restituisce quello che suoni… Sono sensazioni che tutti noi chitarristi abbiamo provato almeno una volta nella vita, l’adrenalina di girarsi faccia verso la nostra amata 4×12 e sentire il rumore di quel basso che ti spinge via non ha prezzo, ma qualcosa è cambiato negli ultimi dieci anni ??? sono entrati nel mercato, simulatori o profilatori di amplificatori di altissimo livello. 

Questo mercato già esisteva, ma la qualità era veramente molto distante dalla realtà, e se nel 2000 a qualsiasi turnista chiedevi se preferiva suonare un live con la cassa vera o con un simulatore, la risposta neanche dovevi ascoltarla.

Ma oggi cosa è cambiato ? cosa ha dato la spinta a tantissimi professionisti per preferire un sistema ad un altro ? Ma principalmente, cosa sono i nuovi simulatori digitali e come funzionano ?

Oggi un simulatore digitale o profilatore (vedi Helix, kemper, Fractal etc) è una macchina studiata per simulare non più solo un determinato suono, ma un’intera catena di registrazione, partendo dalla scelta del proprio ampli fino ad arrivare alla scelta ed il posizionamento del microfono.

Ma cosa vuol dire ? Per i più inesperti voglio renderla più semplice possibile

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Quando si registra un amplificatore, il suono che sente, chi si trova davanti al cabinet ed ascolta il proprio ampli non sarà mai uguale al suono registrato che poi sentirà nel disco o in regia, questo perché la percezione del nostro orecchio prende uno spettro di frequenze diverse da quelle che poi in realtà un microfono registra

Un determinato microfono registra secondo alcune frequenze ben specifiche che variano da modello a modello (Da qui nasce l’esigenza in studio di registrare con più microfoni) 

L’intera catena di registrazione quindi non è più la semplice: CHITARRISTA – AMPLI – MI ASCOLTO, ma diventa: CHITARRISTA – AMPLI – CONO – MICROFONO – PREAMP – EQ – MI ASCOLTO

Capite da soli che la situazione cambia totalmente, la percezione del nostro suono è totalmente cambiata, perché non è più l’impatto bello della cassa, ma un suono molto più “preciso” e modellato all’occorrenza. Purtroppo questa cosa in pochi la capiscono e quindi non ne comprendono il senso, ma chiunque abbia mai registrato il proprio strumento in studio di registrazione comprende l’intera fatica nel tirare fuori dei suoni decenti andando a modificare mille varianti

Oggi, con l’avvento di queste macchine l’utente medio, cioè non il professionista o chi lo fa di professione (che magari hanno già un set diverso per le proprie incisioni), può registrarsi da solo un brano a casa comodamente con il suo computer ed ottenere un risultato decente se non ottimo senza scomodare nessuno o disturbare i propri vicini.

Ma come è possibile ? Ad oggi queste macchine digitali, sono in grado di riprodurre diversi Amplificatori, diverse tipologie di casse, diverse tipologie di coni e diverse tipologie di microfoni. Quindi l’utente ha a disposizione infinite combinazioni di suono che può modellare in maniera molto semplice come meglio crede senza dover comprare macchine analogiche costosissime o affittare studi di registrazione per testare i propri suoni. 

Ma allora è tutto semplice ? La risposta è no, ovviamente bisogna sempre saper mettere le mani su queste macchine, che è vero che danno risultati ottimi al pari delle macchine analogiche, ma è anche vero che necessitano di una buona conoscenza dei componenti della catena di registrazione per ottenere un ottimo risultato. 

Un esempio banale tanto per capire, una testata Marshall simulata suonerà molto meglio se cerco una cassa 4×12 con coni Greenback Vintage pre Rola 1970 piuttosto che se quel suono lo abbino ad una 1×12 magari con cono americano jensen. E ancora, il suono cambia totalmente se la cassa la microfono con un sm57 o se uso un 414AKG a condensatore. Quindi la quantità di variabili possibili in questo mondo diventa infinita e da quel momento parte lo studio e l’approfondimento che solo un tecnico può darti 

Quindi Funziona ? 

ASSOLUTAMENTE SI

E’ per tutti ? 

ASSOLUTAMENTE SI

Tutti possono farlo suonare alla perfezione 

NO

Quindi sono bellissime macchine che comunque per essere portate a livelli alti necessitano di tanto studio, altrimenti rimangono sempre macchine ottime per giocare in cameretta o registrare cose “basiche”

Ma quindi ? Perché un professionista dovrebbe preferire una macchina digitale ad una macchina analogica ? Semplice, proprio perché un professionista sa esattamente ricrearsi il suo sound su queste macchine e di conseguenza otterrà un suono più o meno simile (qui ci sono mille scuole di pensiero) al suo suono originale, evitando però di portarsi dietro tutte le varie testate casse mic etc etc 

Con un buon setup pronto, il chitarrista potrà dare direttamente il cavo XLR che esce dalla propria pedaliera al fonico che lo inserirà nel mixer e lo farà uscire direttamente nelle casse del locale senza dover perdere tempo a cercare di far suonare bene qualcosa che comunque a seconda del luogo, del palco, del locale, suonerà sempre diverso.

Un sound stampato su una macchina digitale, suonerà sempre cosi in qualsiasi contesto, a patto ovviamente della stessa strumentazione, chiaro però che la comodità di arrivare, ipotesi, all’olimpico di Roma con una borsetta, un cavo, e suonare come se avessi dietro un muro di marshall non ha prezzo… ed oggi tanti professionisti lo stanno capendo da soli, e piano piano molti utenti “consumer” si stanno adeguando.

Le valvole andranno a morire ? Assolutamente no, le valvole sono un riferimento su cui si basa il mondo del digitale, senza lo studio dell’amplificatore non c’è il simulatore, ma senza il simulatore il mondo degli amplificatori sarà sempre una garanzia, per sound e qualità.

IL CHITARRISTA MODERNO di Nicola Matera

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