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Grazie all’Europa forse riprenderemo possesso delle nostre spiagge

Dal 2024 saranno messe a gara le concessioni balneari per favorire la libera concorrenza

di Furio Capozzi

Alla fine, grazie all’Europa, forse riprenderemo possesso delle nostre spiagge. La riforma delle concessioni balneari e’ andata a buon fine, finalmente dal 2024, tutte le spiagge italiane saranno messe a gara. Chi se le aggiudicherà, sara’ assegnatario di una concessione demaniale e potrà gestirle in una ottica di normalissima concorrenza. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 15 Febbraio, all’unanimità, quello che l’Europa chiede da tempo nel nome della concorrenza, pena salate multe a carico del nostro paese, per violazione della concorrenza. Nella nota stampa di palazzo Chigi si legge ” La proposta di modifica mira a migliorare la qualità dei servizi con conseguente beneficio pe ri consumatori, a valorizzare i beni demaniali e, al contempo, a dare certezze nel settore”. Il testo approvato prevede che le concessioni in essere, potranno avere efficacia fino al 31 Dicembre del 2023. Dopodiché verranno predisposti i bandi di gara. Il Governo deve adottare, entro sei mesi, i decreti legislativi per le modalita’ di attuazione di questa riforma, che apre la strada alla necessaria concorrenza. La direttiva Europea, alla quale l’Italia si deve adeguare, e’ la famosa Direttiva Bolkestein. La direttiva prevede che, nel territorio comunitario, non possano esistere posizioni dominanti tra i cittadini e che tutti i beni pubblici, che vogliono essere ceduti, dovranno essere messi a gara. Le gare dovranno avere un campo di applicazione europeo, per cui sara’ difficile per i soliti furbetti aggiungere le frasette nei testi delle gare per agevolare amici e parenti. Dovra’ essere garantita la libera circolazione di beni e servizi nell’unione europea. La direttiva risale al 2006 e prende nome dall’ex commissario Fredrick Bolkestein.

Su Questa direttiva si sono mobilitate gia’ diverse categorie di assegnatari, sine die, di concessioni pubbliche. Tra questi gli ambulanti. Le spiagge potranno essere frazionate per lasciare spazio a micro imprese e agli enti del terzo settore. Per gli investimenti effettuati, i concessionari uscenti riceveranno, dal subentrante, un equo indennizzo per gli investimenti non ancora ammortizzati, e per la perdita di avviamento. Siamo curiosi di capire come sara’ tradotto tutto questo da un governo, che e’ un minestrone di interessi contrapposti. I canoni dovranno tenere conto delle aree di pregio o meno. Finalmente si vede un po di luce nel diritto pubblico del settore, grazie alla Comunità’ Europea,troppo spesso offesa da chi preferisce avere una rendita di posizione anticoncorrenziale piuttosto della crescita giusta, equa e democratica del paese.

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