HomeAttualitàIl costo della produzione industriale avida

Il costo della produzione industriale avida

Che ha causato altri tre morti ieri

di Furio Capozzi

E’ una strage continua: i morti sul lavoro, nonostante le misure di prevenzione messe in atto a livello normativo, continuano ad aumentare. Gli ultimi dati Inail (bollettino sezione OPEN DATA) aggiornano, per il 2021, periodo Gennaio Agosto, a 772 lavoratori che hanno perso la vita sul posto di lavoro come dipendenti. Una media di 3,2 al giorno. Di questi, circa l’80 percento sulla postazione assegnata, ed il 20 percento in incidenti in itinere nel tragitto casa lavoro e viceversa. Nel 2020 si era arrivati a 1.538 denunce di decessi (4,2 al giorno), inclusi quelli correlati alla infezione da Covid 19. Nel 2019 i morti complessivi furono 1.205 e nel 2018 1.279. Quindi, nonostante un enorme incremento di lavoro in smart working i decessi non sembrano rallentare. Cosa incide sulle morti da lavoro dipendente? Purtroppo, il problema risiede nel ‘sistema lavoro’ italiano, basato su produzione in forte concorrenza con analoghe produzioni straniere sottocosto, con ritmi di lavoro incessanti, come anche sottolineato recentemente dal segretario Cgil Landini, con procedure di controllo scarse se non incentrate sulla corruzione degli ispettori. Inoltre non incidono positivamente procedure burocratiche e troppo vessatorie a carico delle imprese che, in alcune lavorazioni, procedono con troppa fretta, per evitare rallentamenti che potrebbero aumentare il rischio di controlli in determinate procedure di produzione. Insamma una situazione catastrofica sotto ogni versante, una situazione che piange decine di migliaia di morti nel nome di una produzione sempre piu’ sciatta e fuori controllo. 

Ieri ne abbiamo avuto la riprova quando, per motivazioni ancora da accertare si intende, una gru e’ caduta a Torino ed ha ucciso tre manovratori che stavano lavorando sulla stessa. Altri tre lavoratori morti nel nome della produzione folle ed avida dei nostri tempi. 

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