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Bonus 110%, la corsa all’oro.

di Furio Capozzi

Prendendo spunto dalla recente comunicazione di tutti i principali istituti di credito relativamente all’esaurimento dei fondi che le banche avevano messo a disposizione a seguito degli incentivi concessi dallo stato per un certo tipo di ristrutturazione edilizia degli edifici, si è creato uno scompiglio tra le imprese, i cittadini e gli operatori del mercato. Quale è il problema? Il cosiddetto Bonus 110%, voluto fortemente dal precedente Presidente del consiglio Conte ed osteggiato palesemente dall’attuale Presidente del Consiglio, è una concessione di un credito fiscale proporzionale agli investimenti realizzati per ristrutturare gli edifici italiani, nella misura del 110%. Gli investimenti devono riguardare un efficientemente energetico dell’edificio e devono consentire un incremento di due classi nella scala del rendimento energetico. Il lato positivo era evidente: in sostanza sembrava che in Italia fosse arrivato Babbo Natale, in un paio di anni sono stati investiti oltre 30 miliardi di euro in lavori edilizi. Ma quale è stato il rovescio della medaglia e quali sono state le conseguenze nel tessuto sociale ed economico del paese? Innanzitutto, a causa del fatto che il plafond era illimitato, tutti quelli che volevano intraprendere questo perscorso, hanno iniziato le operazioni affidandosi ad un coordinatore , generalmente un tecnico, che faceva la parte di General manager per conto del General contractor. Successivamente, senza contraddittorio, paragone tra diverse ditte oppure trattativa, molti condomini ed operatori privati hanno affidato iavori con la formula ”tanto paga pantalone”. Questo ha provocato una impennata di prezzi pazzesca ed una conseguente spinta dell’inflazione, già in risalita per cause esterne al fattore edilizio. Una conseguenza ulteriore è stata quella della effettiva irreperibilità di banche che scontassero il credito ceduto agli operatori edilizi. Questo fattore sta scatenando una enorme quantità di fallimenti di imprese ed una grande quantità di opere iniziate che mai saranno terminate se non al termine di una procedura giudiziaria di contenzioso fallimentare. Non vogliamo ancora fare i conti delle grandi truffe che sono state poste in essere in diverse occasioni e per le quali si parla negli ambienti del Ministero delle Finanze della ‘più grande truffa mai messa in piedi in Italia’. Addirittura il Presidente del Consiglio Draghi ha quantificato l’entità di questa truffa in almeno 4 miliardi di euro in corso di accertamento. In un podcast abbiamo intervistato l’avv. Fabio Valerini e l’esperto del settore Geom. Alessio Tesconi. In allegato è possibile ascoltare tutto il podcast in esclusiva.

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